Le attività didattiche hanno la durata di mezza giornata (mattino o pomeriggio). Abbinandole ad un’altra proposta si possono creare percorsi di visita di giornata intera.
Gli itinerari possono essere svolti in qualsiasi mese dell’anno (non solo in primavera). In particolare

si possono organizzare visite guidate e attività didattiche in occasione delle gite dell’accoglienza a inizio anno scolastico.
La maggior parte delle località indicate presentano centri storici raccolti e pianeggianti, pertanto sono visitabili senza difficoltà anche da parte di alunni in carrozzina o con difficoltà motorie.
Alcuni percorsi guidati (ad esempio Finalborgo e Albenga) utilizzando schedine con immagini sono adatti a coinvolgere anche ragazzi con disabilità cognitive medio-gravi. Durante l’attività si può dare spazio anche alla dimensione sensoriale tattile, in presenza di alunni non vedenti: toccare portali in ardesia o in marmo, sentire la forma di bassorilievi ed intarsi, percepire la presenza di conchiglie e di fossili incastrati nella Pietra del Finale.
* Possibilità di prenotare un oratorio oppure spazi presso scuole locali per il pranzo al sacco al coperto in caso di maltempo.
* Possibilità di appoggiarsi ad uno stabilimento balneare per depositare gli zaini durante l’attività, servizi igienici, pranzo al sacco e relax.
* Possibilità di pranzo in ristorante / pizzeria convenzionato.
INDICE:
1) DAL MEDIOEVO ALL’ETA’ MODERNA: FINALBORGO.
2) VARIGOTTI E I SENTIERI DEI CINQUE SENSI: PROFUMI DI TERRA E DI MARE
3) NOLI, LA QUINTA REPUBBLICA MARINARA?
4) IL SENTIERO DEL PELLEGRINO E LA GROTTA DEI BRIGANTI
5) IL CASTELLO DI NOLI
6) ALBENGA BIZANTINA E MEDIOEVALE
7) PASSEGGIATA STORICO NATURALISTICA LUNGO LA VIA JULIA AUGUSTA
8) DALL’ULIVETO AL FRANTOIO
9) GROTTE DI TOIRANO
10) TOUR DEI CASTELLI
11) ESCURSIONE: LE BORGATE DI VEREZZI
12) GENOVA E PORTOFINO
13) LA COSTA AZZURRA E L’IMPERIESE
14) SOGGIORNI IN LIGURIA
1) DAL MEDIOEVO ALL’ETA’ MODERNA
FINALBORGO, UN ANTICO MARCHESATO
Finalborgo era l’antico Burgus Finarii, fondato alla fine del XII sec. dai marchesi Del Carretto. Stretti nell’abbraccio delle mura, i suoi palazzi, le chiese, il convento domenicano ne fanno uno dei

“Borghi più belli d’Italia”. La ricca storia consente molteplici chiavi di lettura. I marchesi Del Carretto, che ne ebbero il dominio dal Medioevo fino al 1598, furono i mecenati che durante il Rinascimento vollero i chiostri di S. Caterina (fine XV secolo) con colonne e capitelli in pietra del Finale, lo splendido Castel Gavone, con l’imponente torre dei diamanti, i tanti polittici cinquecenteschi. Il marchesato fu per secoli un lembo di Liguria non controllato da Genova: per mantenere la sua indipendenza si appoggiò politicamente ai Visconti e agli Sforza. Il campanile ottagonale (1463) di S. Biagio testimonia gli scambi anche culturali con la signoria milanese: impostato su una torre della cerchia muraria ricorda il campanile di S. Gottardo in Corte a Milano. Durante l’uscita didattica a Finalborgo scopriremo un affresco che rappresenta la punizione inflitta ad un sacerdote finalese che stava diffondendo le idee della Riforma luterana.

Dopo la pace di Cateau-CambrèsisFinale fu acquistata dalla Spagna e ne divenne l’accesso marittimo per raggiungere il ducato di Milano: sono gli anni descritti da Manzoni nei Promessi Sposi. Il XVII sec. fu un’altra epoca d’oro per il Borgo, che si arricchì di monumenti secondo il gusto barocco; splendide le statue vestite conservate in S. Biagio, ispirate ai princìpi della Controriforma. All’interno della Basilica, la guida turistica vi farà scoprire la balaustra dell’altar maggiore, decorata a trompe-l’oeil con una finissima tovaglia eucaristica in marmo (1793). Fantasioso il pulpito in marmo (1765) che reca scolpiti i simboli degli Evangelisti. Tra i gioielli di Finalborgo vi è anche il Teatro Aycardi (1804), realizzato nel periodo napoleonico, un’autentica “bomboniera” con tre ordini di palchi quasi in miniatura.
L’attività può essere svolta anche in forma ludica: FINALBORGO – Alla ricerca degli animali nascosti!

Attraverso un originale percorso gli alunni verranno guidati alla scoperta di dipinti, sculture, intarsi, in cui si cela una grande varietà di animali (leoni, conigli, lumache, farfalle, porcospini…): sono allegorie di vizi e virtù, simboli legati a curiose vicende… Rivivremo in modo divertente la storia di Finale, uno dei “Borghi più belli d’Italia”! Scopriremo i resti del “castello fantasma” (Castel Gavone, distrutto nel 1715) reimpiegati nei secoli a Finalborgo (capitelli che diventano fontane, caminetti trasformati in portali…), perché in Liguria non si butta via niente!
(La grande Storia incontra la storia locale. Tra gli argomenti toccati: Signorie, Stati regionali italiani, Umanesimo, Riforma – con il rev. Plagia che nel 1562 voleva aprire un cenacolo luterano a Finalborgo – e Controriforma – con le splendide statue spagnole della Madonna vestita- , il Seicento e il Barocco, la fine dell’Ancien Régime).
L’itinerario proposto impegna il mattino (oppure il pomeriggio). Per creare un programma di giornata intera si può abbinare alla visita di un’altra località. Suggeriamo: Varigotti.
2) VARIGOTTI E I SENTIERI DEI CINQUE SENSI:
PROFUMI DI TERRA E DI MARE
L’AREA NATURALE DEL PROMONTORIO DI VARIGOTTI
Lungo un sentiero che dalla spiaggia conduce all’antica torre di avvistamento dei pirati, i ragazzi impareranno a conoscere la macchia mediterranea attraverso l’uso dei sensi.
Seguendo gli indizi della guida scopriremo curiose strategie di difesa delle piante e il loro

adattamento alle condizioni climatiche dell’ambiente: luce, siccità, temperatura. Con l’uso dei sensi troveremo formazioni particolari, legate a micro-ambienti specifici, tra cui le alofite, resistente ad alte concentrazioni di sale (finocchio marino). Tra le specie presenti che potremo individuare durante questo percorso didattico: il timo maggiore, la ruta, l’assenzio arborescente, caratterizzato dalla tonalità chiara delle foglie che permette una minore traspirazione, l’alaterno, il lentisco, con foglie coriacee, l’euforbia arborea che si difende dalla siccità perdendo le foglie in estate (estivazione). La sommità dell’Area Naturale del Promontorio di Varigotti, tra terrazzamenti con ulivi, resti archeologici bizantini e un giardino botanico, ci farà godere di uno splendido panorama sulla Baia dei Saraceni e sul mar ligure. Indicate scarpe da trekking o ginnastica
in alternativa
IL SENTIERO DELLA BAIA DEI SARACENI

Dal borgo vecchio di Varigotti, con le sue case affacciate sulla spiaggia, costeggiando l’antica borgata della Costa, saliremo lungo il sentiero che sovrasta la Baia dei Saraceni. Con l’uso dei sensi scopriremo curiose strategie di difesa delle piante e il loro adattamento alle condizioni climatiche dell’ambiente: luce, siccità, temperatura, salinità (con le formazioni alofite). Proseguiremo il
percorso didattico verso l’antica chiesa di S. Lorenzo (VI/VII – XVI secolo): cenobio benedettino in un passato ormai remoto, fu parrocchia di Varigotti fino al 1585. La chiesa di San Lorenzo ricorda la lirica “Sera di Liguria”, dove Vincenzo Cardarelli paragona le nostre chiese a “navi che stanno per salpare”.

Sui suoi muri antichi potremo cercare e toccare i fossili incastrati nella pietra del Finale ed osservare la Campanula isophylla, un endemismo che cresce solamente in questa zona (e in nessun altro posto al mondo!). Per il suo areale estremamente ristretto è a rischio estinzione; è protetta dalla Regione Liguria con la L.R 9/84. Tutto attorno candide rocce si tingono di rosa alla luce del tramonto.
Per questo sentiero non vi sono biglietti di ingresso, ma rispetto al percorso nell’Area Naturale del Promontorio di Varigotti vi sono alcuni tratti con maggiore pendenza.
3) NOLI, LA QUINTA REPUBBLICA MARINARA?
Mi cade in cuore Noli. Sdegnosa della terra, guarda il mare come un gabbiano ferito.
La montagna arcigna non ha a primavera il biancore d’un melo. Solo l’ulivo vi attecchisce.
Anche il mare è una fredda lavagna infinita, percorsa da brividi di vento.
Qui Dante discese e Bruno insegnò a’ putti la grammatica.
Di qui i navigatori partirono a doppiare il capo di Buona Speranza, quando il mare era pieno di meraviglioso.
(Camillo Sbarbaro)

Ricordata da Dante nel IV canto del Purgatorio (“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli…”) come luogo aspro e di non facile accesso, Noli è nascosta tra due pieghe della montagna, protesa verso il mare. Prima dell’apertura del tracciato attuale della via Aurelia, realizzato durante l’impero napoleonico, questo centro era raggiungibile solo via mare o scendendo per ripidi sentieri, come avviene ancora oggi a S. Fruttuoso, nel promontorio di Portofino.
Arricchitasi partecipando alle crociate, Noli si affrancò dai marchesi Del Carretto e divenne libero comune nel 1192. Il centro storico, caratterizzato dalle numerose torri comunali (che la tradizione vuole fossero addirittura 72!), conserva, in alcuni quartieri, quasi intatto il suo antico volto, con belle case del Duecento e del Trecento.
Noli ritiene di essere la…quinta Repubblica Marinara anche se non ebbe mai i fondaci necessari

per esserlo a pieno titolo. Per gli aiuti prestati al Papato e alla Lega Lombarda, nel 1239 Noli divenne sede vescovile per volontà di Gregorio IX, il papa che scomunicò Federico II; per quasi seicento anno fu una delle diocesi più piccole d’Italia.
I nolesi ritengono che qui nacque Antoniotto Usodimare, un protagonista dell’età delle esplorazioni geografiche; egli nel 1460 scoprì le isole del Capo Verde. Noli ospitò nel 1576 il filosofo Giordano Bruno, che qui svolse la professione di “maestro di grammatica e cosmografia”.
Con la scoperta dell’America e lo spostamento dei traffici commerciali dal Mediterraneo

all’Atlantico, la piccola rada di Noli perse sempre più importanza e così l’antica Repubblica divenne un borgo di pescatori. Ancora oggi molte famiglie praticano questa attività in modo tradizionale, uscendo in mare per calare le reti con piccoli gozzi; alla mattina vendono il pesce fresco sul lungomare. Con la visita guidata dell’Oratorio di S. Anna scopriremo i modellini marinari (ex-voto) che raccontano le insidie della vita di pescatori e naviganti (U mâ u l’a u numme cun le).
Il viaggio di istruzione a Noli può prevedere anche una delle seguenti visite:
Cattedrale di S. Paragorio. L’antica Cattedrale di S. Paragorio, fuori dalle mura, venne costruita a

metà del secolo XI sull’area di un precedente edificio paleocristiano. Si tratta di uno dei gioielli dell’architettura romanica, dichiarato monumento nazionale nel 1890. L’abside è decorata da 11 catini islamici (XI-XII sec.) che costituiscono un antichissimo esempio di maioliche murate.
Castello di Noli. Dall’alto del monte Ursino (121 metri), dominano il paese le grandiose e scenografiche rovine del Castello (iniziato nel sec. XI), di cui restano il “mastio” e l’alta torre circolare di avvistamento; due cortine di mura merlate (XIII sec.) scendono sino ai dirupi sul mare e verso l’abitato. Si tratta del monumento difensivo meglio conservato di tutta la Liguria di Ponente.
(La grande Storia incontra la storia locale. Tra gli argomenti toccati: l’incastellamento, la nascita dei Comuni, i guelfi e i ghibellini, le torri medioevali, lotte tra Papato e Impero)
L’itinerario proposto impegna il mattino (oppure il pomeriggio). Per creare un programma di giornata intera si può abbinare la visita di un’altra località. Suggeriamo: Finalborgo, oppure Varigotti, oppure – volendo rimanere a Noli – si può prevedere un trekking a Capo Noli o un’escursione al castello (necessarie scarpe da trekking, il sentiero copre in breve un dislivello di 120 metri).
4) IL SENTIERO DEL PELLEGRINO E LA GROTTA DEI BRIGANTI

Il percorso guidato ci farà conoscere la prima parte del Sentiero del Pellegrino, che collega Noli a Varigotti. Partiti da Noli, in breve ci troviamo immersi nella vegetazione costiera, con vista panoramica sulla baia, sull’isola di Bergeggi e sulla riviera ligure. Sono i sentieri che Dante citò nel IV canto del Purgatorio (“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli…”). Dal cosiddetto “scoglio di Dante”, una roccia che incontreremo lungo il cammino, il Sommo Poeta avrebbe osservato la struttura della Noli più antica, disposta su terrazzamenti semicircolari alle pendici del monte Ursino, traendone ispirazione per la struttura del Purgatorio.
Lungo il percorso incontreremo testimonianze storiche: i ruderi della chiesa di Santa Margherita

(abside romanica), l’eremo del capitano d’Albertis ed i resti del lazzaretto; qui durante le epidemie, come la peste del Trecento, i marinai nolesi dovevano passare la quarantena tornando da viaggi in paesi lontani.
Con una deviazione si raggiunge la Grotta dei Falsari dove in antico i contrabbandieri nascondevano le loro merci. Si tratta di un antro roccioso che si affaccia sul mare con una spettacolare apertura semicircolare.
5) IL CASTELLO DI NOLI
Tramite il sentiero che, secondo la tradizione, ispirò Dante nell’ideazione del Purgatorio, raggiungeremo la sommità del monte Ursino (120 mt s.l.m.) ed entreremo nelle scenografiche

rovine del castello. Nel X – XI secolo, per difendersi dalle incursioni saracene, i pochi abitanti abbandonarono l’insediamento di età tardo romana, costruito vicino al mare e privo di difese, e si ritirarono sul monte Ursino (incastellamento). Rimangono ancora le tracce delle antiche abitazioni, protette dalle mura e dal Castello voluto dai marchesi Del Carretto. Da lassù si gode di una splendida vista sul centro storico (costruito a partire dal XII sec.) e sulla costa ligure. Nelle giornate più limpide è possibile vedere la Corsica e le Alpi Apuane.
Indicate scarpe da trekking o ginnastica.
6) ALBENGA BIZANTINA E MEDIOEVALE
Fondata da una delle più potenti tribù del ponente ligure, Albenga divenne l’importante municipium

romano di Albingaunum. Il periodo di maggior vivacità economica e culturale iniziò nel XI secolo, quando la città divenne libero comune.
L’attività si potrà svolgere in forma ludica con un percorso a squadre in cui i ragazzi avranno immagini da trovare e schedine con domande. Il centro storico di Albenga, ricco di testimonianze artistico culturali di grande pregio, si rivela un vero e proprio museo all’aperto, per la ricchezza delle architetture e dei monumenti che custodisce. Il museo Civico Ingauno (ingresso libero) ha sede nel palazzo Vecchio del Comune (XIV sec), con una loggia aperta a pianterreno ed una torre a bifore. Contiene epigrafi di epoca romana e bizantina, sculture, cimeli ed unità di misura medioevali.

Il suggestivo cuore antico della città, di intenso carattere medievale, conserva numerose torri ed ha un impianto urbanistico che ricalca quello della città romana. Durante l’uscita didattica ad Albenga scopriremo la Cattedrale, edificio di origini romaniche più volte rimaneggiato che conserva preziose sculture e un campanile tardogotico a bifore e trifore. Alle spalle, sulla raccolta piazzetta dei Leoni, ornata da tre leoni rinascimentali in pietra, prospettano le abitazioni medievali dei Costa.
È possibile prevedere anche la visita guidata del Battistero o di un Museo (ingresso a pagamento):
Il Battistero è il principale monumento paleocristiano della Liguria (prima metà V sec.); racchiude il magnifico mosaico dedicato alla Trinità ed agli Apostoli (fine V sec.) che è, con Ravenna, uno dei pochissimi in stile bizantino rimasti nel Nord Italia. Le finestre in arenaria sono invece pregevoli opere di età longobarda.
(La grande Storia incontra la storia locale. Tra gli argomenti toccati: bizantini e longobardi, la nascita dei Comuni, i guelfi e i ghibellini, le torri medioevali, lotte tra Comuni e Impero. Il romanico e il gotico)
Possibile abbinamento per il pomeriggio:
7) PASSEGGIATA STORICO NATURALISTICA LUNGO
LA VIA JULIA AUGUSTA
Passeggiata storico-naturalistica di fronte all’isola Gallinaria, dalla curiosa forma di tartaruga.
Costruita nel 13 a.C. dall’Imperatore Ottaviano Augusto, fino agli inizi del XIX secolo fu l’unica

via di comunicazione che attraversava il ponente ligure. Successivamente Napoleone e i Savoia costruirono la strada litoranea che oggi ha il nome di Via Aurelia.
Lungo la prima parte del tracciato sono visibili i resti delle terme, dell’anfiteatro romano e di imponenti monumenti funebri (I-II sec. d.C.). Questa uscita didattica è interessante anche per gli aspetti naturalistici: con begli scorci sul mare si costeggia la macchia mediterranea e i terrazzamenti con gli ulivi.
8) DALL’ULIVETO AL FRANTOIO

LA CIVILTA’ DELL’OLIVO. COME FUNZIONA UN FRANTOIO? “I nostri monumenti non sono nelle piazze delle nostre città, sono le nostre fasce” affermava il poeta ligure G. Boine. Molte fasce sono popolate da un mare argenteo di ulivi secolari. Presso un frantoio conosceremo l’ulivo – pianta simbolo della cultura mediterranea –, le tecniche di coltivazione e raccolta. Degustazione.
9) GROTTE DI TOIRANO
Scenderemo con la guida nelle viscere della terra e contempleremo le fantasiose architetture della

natura…Ascolteremo i suoni delle stalattiti e scopriremo misteriose tracce lasciate da uomini preistorici…le grotte, un mondo incantato! (In alternativa: Grotte di Borgio Verezzi).
10) TOUR DEI CASTELLI

L’escursione, di carattere storico – naturalistico, muove da Finalborgo, salendo lungo la via della Regina (strada Beretta). In breve si raggiunge il poderoso Castel San Giovanni (XVII sec.) che ingloba l’antico torrione medioevale in cui si raccordavano le mura del Borgo. Proseguendo nella macchia mediterranea, ad un tratto appariranno le scenografiche rovine dell’antica residenza dei marchesi, il rinascimentale Castel Gavone, conlasplendidaTorre dei Diamanti, caratterizzata da un raffinatissimo bugnato in pietra del Finale. Continuando il percorso noteremo che la macchia mediterranea è sostituita da terrazzamenti (fasce) olivati: siamo ormai in prossimità del piccolo nucleo rurale di Perti. Qui, vicino alla chiesa di S.

Eusebio, fu rinvenuta l’epigrafe funeraria del piccolo Lucius (362), una delle più antiche attestazioni datate della diffusione del cristianesimo nell’Italia settentrionale. Poco oltre, la chiesadi Nostra Signora di Loretoo dei cinque campanili (1488) testimonia gli scambi culturali con le grandi signorie milanesi, Visconti e Sforza; si tratta di un preziosissimo episodio di architettura rinascimentale che richiama, in piccolo, la cappella Portinari a Milano. Per tornare a Finalborgo scenderemo nella valle dell’Aquila, tra piccoli nuclei contadini in un paesaggio agreste di grande fascino. Per creare un programma di giornata intera si può abbinare alla visita di Finalborgo.
11) ESCURSIONE: LE BORGATE DI VEREZZI

Tramite antichi sentieri si raggiungono i quattro nuclei che compongono Verezzi, disposti a quote diverse e collegati da “carruggi” e “creuze”: Piazza, Poggio, Crosa e Roccaro, solitari monumenti in pietra sul pendio dell’Orera.
La struttura architettonica delle quattro borgate, tra archi di collegamento, archivolti e porticati, è pressoché intatta. Poco sopra Corsa, si raggiunge una caverna, l’“Arma della Crosa” purtroppo svuotata in passato del suo deposito e dunque priva di interesse paleontologico. Un sentiero conduce al “mulino fenicio“, un raro esempio di mulino eolico.
Si torna a Borgio con un percorso ad anello.
12) GENOVA E PORTOFINO
ALLA SCOPERTA DI…GENOVA (preferibilmente tra ottobre e marzo)
Le tante facciate a trompe l’oeil fanno di Genova una città dipinta (Genua picta). Percorso guidato dai popolari “carrugi” alla magnifica “Via Aurea” una delle più belle strade d’Europa. Visita di una dimora dell’antica nobiltà genovese: Palazzo Rosso, con salita al belvedere del tetto (magnifica vista sulla città e sul porto).
PORTOFINO e il Parco Naturale (preferibilmente tra ottobre e marzo)

Escursione in battello con visita di piccoli borghi affacciati sul mare e della splendida baia di Portofino; in età romana l’insenatura era nota come “Portus Delphini” per il gran numero di delfini che si rifugiavano nelle sue acque.
13) LA COSTA AZZURRA E L’IMPERIESE
MONACO – COSTA AZZURRA (preferibilmente tra ottobre e marzo)
Escursioni a Monaco, Montecarlo, Eze, Nizza.
L’IMPERIESE (preferibilmente tra ottobre e marzo)
Dolceacqua, antico borgo ligure, con possibile visita del Visionarium (proiezioni in 3D sulla val Nervia, tra profumi ed effetti speciali). –– Cervo – San Remo.
14) SOGGIORNI IN LIGURIA PER LA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
In collaborazione con Agenzie di viaggio e Tour operator è possibile organizzare soggiorni (due o più giorni) in occasione di gite scolastiche in Liguria. Di seguito indichiamo alcuni possibili suggerimenti per le scuole medie.
A) DAL MEDIOEVO ALL’ETÁ MODERNA
Primo giorno: Albenga, all’ombra delle torri medioevali – Pranzo. – Il castello di Noli.

Secondo giorno: Finalborgo, un antico marchesato. – Pranzo. – Varigotti: dal mare alla macchia mediterranea.
B) NATURA, MARE E ANTICHI BORGHI
Primo giorno: Noli, la… “quinta Repubblica Marinara” – Pranzo. – Varigotti: dal mare alla macchia mediterranea.
Secondo giorno: Finalborgo, un antico marchesato – Pranzo. – Dall’uliveto al frantoio.
C) GENOVA E PORTOFINO (preferibilmente tra ottobre e marzo).
Primo giorno: Scopriamo i tesori di GENOVA
Secondo giorno: escursione nel Parco di Portofino.
Educare al e con il patrimonio culturale:
I percorsi didattici all’interno dei centri storici e dei loro musei sono orientati ad apprendimenti

pluridisciplinari, intersecando aspetti storici, artistici, antropologici ed itinerari di educazione all’immagine.
Educare al patrimonio culturale significa favorire la formazione del senso civico dei futuri cittadini: attraverso la conoscenza i ragazzi divengono consapevoli dell’importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale.
Educare con il patrimonio culturale significa sviluppare e consolidare conoscenze che – a titolo esemplificativo, per una prima media, per gli aspetti storici potranno essere:
ALBENGA MEDIOEVALE
a) conoscere correttamente gli eventi storici collocandoli nel tempo e nello spazio.

b) usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche, narrative, materiali, etc) per produrre conoscenze.
c) collocare la storia locale in relazione con la storia italiana ed europea:
– Albingaunum entra in crisi insieme all’Impero romano;
– il saccheggio da parte dei Visigoti nel 402 e la ricostruzione con Costanzo, generale di Onorio,
con realizzazioni di pregevoli opere in età bizantina, come il Battistero (V-VI sec.);
– la ricca produzione di arte longobarda ad Albenga (VIII secolo);
– Albenga e la Liguria sotto il regno dei Franchi;
– nel 1098 Albenga diventa un libero Comune partecipando alla prima crociata con una propria
flotta;
– nel 1159 riceve l’investitura imperiale e si mantiene sempre ghibellina (osserveremo la struttura delle torri);
– per contrastare l’egemonia genovese sulla Riviera, Albenga e altri comuni si alleano con
l’Imperatore Federico II;
– la morte di dell’imperatore svevo nel 1250 costringe Albenga ad arrendersi definitivamente a
Genova che interra il porto deviando il fiume Centa (osserveremo il nuovo letto del fiume).
IL PAESAGGIO CULTURALE
I sentieri sui quali si svolgono le escursioni non hanno solo interesse dal punto di vista naturalistico ed ambientale, ma fanno parte di un paesaggio culturale caratterizzato da antichi terrazzamenti,

piccoli borghi rurali, simboli materiali della civiltà contadina locale, ovvero sono frutto di un immenso lavoro manuale che si è sedimentato sul territorio, opera della fatica di migliaia di uomini ripetuta per secoli. Intorno agli anni Sessanta del Novecento si è attuata la definitiva rottura di quell’equilibrio territoriale che si era mantenuto dal medioevo. Siamo ora di fronte ad un processo forse irreversibile di uso consumistico, utilitaristico e livellatore di tutte le risorse del suolo, ivi comprese quelle storiche. Tutto ciò che è stato registrato dal territorio è fonte di conoscenza, che deve essere inquadrata storicamente affinché possa acquistare un significato di valore interpretativo. La conoscenza e l’amore per il proprio territorio e le proprie radici, le tradizioni e la fede dei nostri vecchi, hanno in primo luogo l’importante funzione di consolidare l’identità locale e rafforzare il senso di comunità.
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